I miracoli di Gesù

(048)

Il servo del centurione guarito (177.2 - 177.3)

(Un centurione romano ha seguito Gesù, con l'ordine di controllarne l'operato, e dalle parole si convince che può fare il miracolo)

" ..... Ho un servo malato, Signore. Egli giace nella mia casa, nel suo letto, paralizzato da un male nelle ossa e soffre terribilmente..."
(.....)
Dei maggiorenti di Cafarnao prendono in disparte Gesù e gli dicono: "Egli è romano, ma Tu ascoltalo perchè è uomo dabbene che ci rispetta e ci aiuta. Pensa che ha fatto fabbricare proprio lui la nostra sinagoga e tiene in rispetto i suoi soldati perchè non ci sbeffeggino i sabati. Fagli dunque grazia per amore della tua città, acciò egli non resti deluso ed irritato, ed il suo amore si volga in odio per noi."
E Gesù, ascoltati questi e quello, si volge sorridendo al centurione dicendo: "Va' avanti che vengo."
Ma il centurione torna a dire: "No, Signore, io l'ho detto: molto onore sarebbe se Tu entrassi sotto il mio tetto, ma non merito tanto; di' solo una parola e il mio servo sarà guarito."
"E sia. Va' con fede. In questo istante la febbre lo lascia e la vita torna alle membra. Fa' che alla tua anima pure venga la Vita. Va'...)
Il centurione saluta militarmente e poi si in china e se ne va.